
Crisi dei rifiuti tessili: Corertex avverte sul rischio sciopero se il tavolo istituzionale non produce soluzioni
Settembre 3, 2025
Corertex al tavolo ministeriale per la crisi della raccolta tessile: richieste urgenti per valorizzare gli scarti
Perché il nodo è diventato stringente
Il Consorzio Corertex, referente chiave per il riuso e il riciclo tessile, è stato chiamato al tavolo ministeriale centrale per affrontare la crisi della raccolta dei rifiuti tessili. Un nodo ormai critico: la quantità di indumenti usati raccolti è alta, ma la valorizzazione organizzata è in grande difficoltà, con ricadute su ambiente, imprese, occupazione e sostenibilità locale.
Le richieste del distretto
Corertex ha illustrato al ministero una serie di misure necessarie per “tenere vivo” il sistema, richiamando l’urgenza con cui servono interventi concreti:
• Contributo economico mirato a chi valorizza gli scarti tessili: per rendere sostenibili i costi operativi di raccolta, selezione, trasporto, e per compensare le fluttuazioni del mercato.
• Incentivi alla qualità del materiale raccolto: perché materiali più puliti, meglio selezionati, aumentano la probabilità di riuso o riciclo efficace.
• Normative chiare e stabili per la filiera tessile: meno incertezze su responsabilità, requisiti tecnici e procedure burocratiche.
• Supporto logico e infrastrutturale per impianti di trattamento, centri di raccolta e operatori locali: potenziare la rete esistente per evitare colli di bottiglia e ridurre i tempi di raccolta e smaltimento.
Le conseguenze della mancata azione
Corertex avverte che, senza strumenti adeguati, affrontiamo rischi concreti:
• Riduzione delle attività degli operatori che non riescono a coprire i costi di gestione.
• Aumento degli scarti non valorizzati, con potenziali impatti ambientali negativi.
• Perdita di posti di lavoro e logiche aziendali che premiano soltanto chi ha le risorse per adeguarsi rapidamente.
Verso una soluzione condivisa
Al Consorzio Corertex interessa che il ministero non solo ascolti, ma operi in modo proattivo, integrando le proposte del distretto in un piano nazionale per la gestione tessile. Serve un patto tra istituzioni, imprese e comunità locali: solo così si potrà costruire una raccolta tessile efficiente, sostenibile e capace di dare valore agli scarti, non solo di smaltirli.