Il Distretto Pratese

Tessuti e filati sono sin dal Medioevo la produzione principale pratese grazie alla creatività di coloro che nel corso degli anni hanno saputo rinnovare una tradizione che non è mai tramontata.

Sin dal XIII secolo, essendo il territorio pratese costituito dalla valle del fiume Bisenzio, fu razionalizzato per mezzo delle gore (circa 50 km di canali): questo permise lo sviluppo di un ampio sistema di mulini e dell’industria medievale del tessile.

Con il passare degli anni e tra varie vicissitudini arriva la vera svolta del distretto; durante la rivoluzione industriale inglese, lo studioso e tecnico Giovanni Battista Mazzoni nel 1850 perfezionò le macchine di filatura e ne progettò di nuove per il cardato, macchinario che dà inizio all’epoca di rigenerazione dei ritagli dei tessuti di sartoria, delle maglie e di indumenti usati.

Quella che noi oggi chiamiamo economia circolare tessile.

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Il territorio del Distretto

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I comuni che ne fanno parte

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Le aziende che vi operano

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Gli addetti che fanno la differenza

Oggi il distretto industriale di Prato è uno dei più grandi in Europa 

Rappresenta un modello di produzione che ha attirato l’attenzione dei più noti economisti, soprattutto per quanto riguarda i processi di rigenerazione tessile di cui noi pratesi siamo inventori e precursori; il territorio si estende su una superficie di circa 700 km quadri, attraversando 13 Comuni e vi operano circa 7 mila aziende con oltre 35 mila addetti. È servito da un acquedotto industriale specializzato nel riciclo delle acque di lavorazione, la GIDA, un caso singolare a livello europeo.

Proprio da questa esperienza ultra centenaria e dai numeri del distretto tessile pratese nasce l’idea e la necessità di creare il Corertex, consorzio riuso e riciclo tessile.

E’ parte integrante del territorio la cultura e la conoscenza del rigenerato tessile

Il sistema industriale pratese si basa sulla suddivisione della produzione tra numerose piccole e medie imprese tra loro indipendenti, ognuna specializzata in una specifica attività, ma tutte connesse ed essenziali per la continuità della filiera: si occupano della ricerca e progettazione del campionario, dell’organizzazione, della produzione e della commercializzazione del prodotto finito, un unico grande laboratorio che garantisce standard qualitativi elevati, tempi di consegna veloci e prezzi competitivi.

E’ parte integrante del territorio la cultura e la conoscenza del rigenerato tessile che, nel corso degli anni con studi ed evoluzione tecnologica, ha portato il distretto ad essere un’eccellenza italiana nell’economia circolare tessile riconosciuta ed invidiata da tutto il mondo con circa un quarto del fatturato del distretto tessile che ricicla oltre 100 mila tonnellate di materiali post consumo (indumenti usati) e scarti tessili. 

La storia del distretto Pratese in un video

“Non è l’uomo che deve battersi contro una natura ostile, ma è la natura indifesa che da generazioni è vittima dell’umanità.”

Jacques-Yves Cousteau