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Corertex e il Futuro dell’Economia Circolare nel Tessile: Un Appello all’Europa
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Prato sia un esempio per le norme europee: «Sistema da tutelare, scarti tessili da riciclo», affermano De Salvo (Corertex) e Tesi (Astri) difendendo il business del riuso. «Allungare lo status di rifiuto mette a rischio la nostra economia circolare».
L’End of waste tessile e la disciplina che dovrà regolarla a livello europeo sono tra le priorità di Corertex (Consorzio per il riuso e il riciclo tessile) e Astri (Associazione tessile riciclato italiana), che hanno stretto un patto di intesa per rafforzare il distretto. Hanno inviato al Jrc (Joint Research Centre), il Centro comune di ricerca della Commissione Europea per la scienza e la conoscenza, un contributo con domande e potenziali criticità sulla nuova disciplina dell’End of Waste tessili.
Le associazioni sostengono che allungare lo status di rifiuto di un materiale nel meccanismo di riuso e riciclo creerebbe problemi alla filiera, costringendo sfilacciature e pezzamifici a essere classificate come aziende che trattano rifiuti, con relative complicazioni burocratiche. Seguendo il modello Prato, pur perfettibile, Corertex si è concentrata sul riuso, mentre Astri sul riciclo, con l’obiettivo di supportare la Commissione Europea nella creazione di normative efficaci.
La proposta di decreto considera obiettivi di riuso, riciclo e recupero del 50% entro il 2035, senza specificare le singole quantità. Tesi e De Salvo evidenziano il rischio che si possa preferire il recupero energetico, come nei termovalorizzatori, a discapito di riuso e riciclo. Attualmente, il distretto raggiunge già il 97% di efficienza in riuso e riciclo, scartando solo il 3% del materiale.
Astri e Corertex hanno sollevato anche tematiche come il bilanciamento tra sostenibilità ambientale ed efficienza economica, l’aspetto sociale e inclusivo delle cooperative di raccolta degli indumenti usati. Suggeriscono la creazione di un comitato di controllo e garanzia all’interno del futuro Centro di coordinamento per il riciclo dei tessili (Corit), coinvolgendo stakeholder di tutta la filiera.

La rinascita a Pitti Filati
L’evento Pitti Filati ospita a Firenze le collezioni primavera estate 2025 dei filati per maglieria. Tra i 115 espositori, 28 provengono dal distretto, evidenziando la forza e determinazione degli imprenditori pratesi, specialmente dopo l’alluvione del 2 novembre. Espositori come Ctf srl, Casa del filato srl, Cofil srl e altri mostrano la resilienza del distretto.
L’andamento, i dati e le aspettative di mercato
Nel 2023, la produzione nel distretto ha subito un calo del 10,3% rispetto al 2022, un numero destinato a peggiorare a causa dell’alluvione e delle prestazioni dell’ultimo trimestre. L’export ha realizzato un -14,5% sul corrispondente periodo del 2022.
Scritto da Sara Bessi
