“Questo consorzio vuole aprirsi a tutte le aziende etiche del distretto – sottolinea il vicepresidente Marseo -. Vogliamo rappresentare una controparte tecnica che possa dare alla politica consigli e indicazioni su come regolamentare i settori del riuso e del riciclo. Abbiamo impiegato due mesi per costituire il consorzio, uno dei primi d’Italia di questo tipo, perché volevamo uno statuto improntato su determinati valori. E non a caso si sono già avvicinati a noi anche altre imprese di settori affini, come spedizionieri e trasportatori. Tutti dobbiamo capire che il momento è cruciale e che solo insieme possiamo contribuire a dare un futuro al settore”.
I rappresentanti del consorzio intervengono anche sul progetto che porterà alla realizzazione del nuovo hub del riciclo tessile, ricordando che già oggi a Prato si è in grado di riusare fino al 65% degli abiti usati e di avviare a riciclo il 31% dei materiali lavorati, mandando in discarica solo il 4% di scarti. “I primi colloqui esplorativi sul futuro dei nostri settori sono già stati avviati e una possibile collaborazione con il progetto dell’hub del riciclo tessile pratese è in cantiere – concludono De Salvo e Marseo -. D’altronde il consorzio è costituito per concorrere a conseguire gli obiettivi di riuso, riciclo e recupero di tutti i materiali tessili pre e post consumo ma anche per razionalizzare, organizzare, garantire, promuovere, sensibilizzare e incentivare il riuso e il riciclo. Fra i nostri obiettivi c’è anche la propaganda e la sensibilizzazione verso la cultura del riuso e del riciclo, da ottenere tramite campagne di informazione specifiche. In tal senso collaborazioni con i Comuni e la Regione Toscana sono già allo studio. Perché è giusto ricordarlo: senza riuso e riciclo non esiste economia circolare tessile”.