Il Consorzio chiede al Mase di migliorare il sistema e non di rifondarlo. “Necessaria una corretta distribuzione del contributo ambientale”
La bozza, che già a livello nazionale ha suscitato un acceso dibattito fra i vari attori della filiera, viene definita dal presidente del Corertex, Raffaello De Salvo “un buon inizio per normare il settore ma che presenta notevoli criticità, soprattutto sotto l’aspetto tecnico”. “Corertex ha collaborato insieme ad Astri alla formulazione di molteplici osservazioni inviate al Mase che comprendono consigli pratici e teorici – prosegue De Salvo -. La bozza è un documento molto complesso ed articolato, che tocca svariati fattori. Ad esempio la convivenza tra pubblico e privato, il bilanciamento tra sostenibilità ambientale ed efficienza economica, il rischio di compromettere tutti i risultati raggiunti fino ad oggi, il più che importante aspetto sociale e inclusivo rappresentato dalle cooperative di raccolta”.
Di fatto nelle proprie osservazioni il Corertex ha suggerito a Roma come sia preferibile e meno impattante implementare e migliorare il sistema attuale di gestione dei cicli post consumo piuttosto che rifondare completamente l’intero percorso con conseguenti maggiori costi e rischi di minori garanzie. “Il sistema attuale, tipo il modello Prato, pur non essendo perfetto e sicuramente migliorabile, offre garanzie di virtuosità, tracciabilità e massimizzazione del riuso e del riciclo, risultando molto in linea con quanto richiesto dalle direttive europee – conclude De Salvo -. Abbiamo inoltre suggerito la costituzione di un comitato di controllo e garanzia, preferibilmente all’interno del futuro Corit, cioè il Centro di coordinamento per il riciclo dei tessili, formato da stakeholder rappresentativi di tutta la filiera, quindi raccoglitori, selezionatori dei primi impianti, riciclatori, sistemi consortili e produttori. Abbiamo anche consigliato, in via prioritaria, una corretta distribuzione del futuro contributo ambientale su tutta la filiera di riuso e riciclo, coprendo tutti i costi efficienti di gestione dei rifiuti tessili: dalla raccolta, alla selezione per il riuso, alla preparazione per il riutilizzo, al riciclo e allo smaltimento, senza dimenticare l’eventuale fase di rientro in Italia delle aziende che in precedenza avevano delocalizzato”.
Le osservazioni del Consorzio Corertex terminano ribadendo che “il modello Prato, forte dei suoi oltre 150 anni di esperienza nel campo del riuso e del riciclo tessile, possiede una preziosa catena di valore: ciò che per molti è rifiuto per noi è una risorsa e conosciamo bene il percorso nel dettaglio”.